Cos’è


COMITATO ANTISPECISTA MILANO

Presso il circolo anarchico ‘Il ponte della Ghisolfa’

Individuando nella discriminazione di specie un elemento centrale (causa ed effetto al tempo stesso) dello sfruttamento dell’umanità sugli animali, il movimento di liberazione animale si pone su un piano politico e sviluppa una critica di stampo sociale ad una società  antropocentrica, etnocentrica, patriarcale, omofobica.

Mentre importanti passi avanti vengono compiuti dal punto di vista teorico, l’attivismo animalista in questi anni adopera il concetto di antispecismo sovente senza comprenderne a fondo il significato di rottura con il protezionismo animalista.

Convinti che la liberazione animale e le liberazioni intraumane s’intreccino nella contrapposizione al potere costituito, nel marzo 2012 nasce a Milano l’esperienza del Comitato Antispecista.

L’idea è semplice e chiara: se il movimento di liberazione animale è consapevole di occuparsi di una tematica d’interesse sociale, è bene che inizi a configurarsi al di fuori delle strette mura erette intorno a sé da una galassia animalista animata troppo spesso da un semplicistico moralismo, che, oltre a costituire un’insopportabile impedimento comunicativo, scade frequentemente nel più bieco giustizialismo di chi vede nel ripristino della forca o nell’inasprimento delle pene la soluzione alla sofferenza degli animali vittime dello specismo.

Per liberare gli animali è necessario passare dagli umani, poiché sono le pratiche, le culture e le scienze che questi ultimi hanno generato a determinare il fatto che gli animali siano gli schiavi meno emancipati all’interno delle nostre tradizioni, delle nostre industrie e delle innovazioni del nostro progresso di specie padrona.

Se i conservatorismi, le politiche e le economie dei potenti costituiscono i principali ostacoli alla rivolta degli oppressi, chi ha a sorte la sofferenza delle cosiddette ‘categorie minori’ non può non agire per riconnettere i diversi movimenti antagonisti, alla ricerca di risposte significative.

Il comitato antispecista milanese non è politicamente trasversale: ci posizioniamo a fianco alle situazioni (gruppi, singoli e collettivi) che sentiamo più affini, perseguendo il fine dell’unione delle lotte anticapitaliste.

Non sarà un riduttivo affiancamento dei reciproci slogan e obiettivi a far sì che la questione animale assuma la dignità e incontri la consapevolezza che merita: sarà il confronto aperto e continuato a dare dei frutti. In questo momento storico il maggiore stimolo al cambiamento generale sarà l’esporsi al cambiamento interno, per mettere realmente in discussione una società che schernisce chi si equipara all’altro da sè – lo straniero, il povero, il pazzo, l’incivile, l’animale (sostantivo, quest’ultimo, usato non a caso per denigrare tutti i “piu’ diversi”)…

Sarà il coraggio e l’impegno profusi nel lasciare il proprio nido a far sì che, un giorno, difensori di uomini, donne e animali si possano trovare con gli altri animali (i non umani) a convivere in un mondo in cui le differenze di ogni razza, genere e specie possano contribuire al dispiegamento delle potenzialità di una vita libera dal pregiudizio, dalla morale, dalla legge del più forte.

Rifiutiamo l’idea che i popoli dei senzienti si dividano in ‘superiori’ ed ‘inferiori’.

Mettiamo al centro l’individuo e viviamo quello che vi si scatena intorno.

Comitato antispecista – Milano